Esce su cineclan.it l’intervista di Manuela Miscioscia Athena, attrice cinematografica italiana

Come prima domanda vorrei chiederti come nasce questa passione per il cinema?

Innanzitutto, grazie. Nasce dall’infanzia l’amore per il Cinema. Trascorrevo le serate o le notti guardando film, spesso in attesa che mia sorella e mio fratello più grandi tornassero a casa. I film erano la mia compagnia, e i miei preferiti avevano la facoltà di leggermi dentro, di stimolare la mia pronunciata emotività, l’immaginazione! Era come se entrassi dentro i film, nei quali tifavo sempre per l’eroe o l’eroina, e come in un sogno, un meraviglioso sogno vissuto a occhi aperti, vivevo mille sfumature di me. Per me il Cinema non è illusione, per me è magia! Il Teatro, invece, che ho iniziato a vivere all’età di 15 anni, è casa, semplicemente casa mia. Entrambi per me sono meditazione, catarsi dell’animo umano. Tornando col focus al Cinema, in lui c’è una splendida fusione di arti, e come in un cerchio senza fine puoi respirare la vita senza interruzioni, con fluidità, bellezza e armonia. Ecco, è proprio un sogno, un sogno che racconta la verità e che può divenire realtà. Un sogno che apre mille cassetti dell’anima e che apre porte infinite.
Ho sognato con lui tutta la vita, mi sono posta mille domande grazie a lui, e desidero poterlo vivere nel presente.

Tornado al cinema quali sono i tuoi progetto per il futuro?

Desidero appunto provare a “Vivere” il Cinema, verbo che usava il mio caro maestro Roberto de Robertis (Taranto 10/09/1926 – Roma 17/09/2014, allievo e aiuto regista di Pietro Sharoff, nonché direttore dell’Accademia medesima dove mi sono diplomata): noi della scuola di Stanislavskij usiamo appunto il verbo “Vivere”. Mi manca molto ma so che è sempre dentro me, non se n’è mai andato. Il Cinema è il mio sogno nel cassetto da una vita; ho fatto sempre Teatro finora, il Teatro che desidero continuare a “Vivere”! Desidero realizzare questo sogno, poter gioire in assonanza col mio cuore che immagino come un raro fiore che sboccia a nuova esperienza; desidero poter esprimermi, condividere, dare e realizzare i miei sogni. Vediamo cosa succede.

Quanto conta per te l’aspetto fisico per una attrice?

Per me conta l’interiorità e l’espressività per un’attrice, la sua profonda intensità, la capacità di comunicare naturalmente, coerentemente e spiritualmente la vita del personaggio. Prendiamo Anna Magnani: non era bellissima, ma per me era ed è la più bella di tutte: il suo magnetismo, i suoi occhi profondi come gli abissi, carichi come un vulcano in eruzione, bucavano lo schermo e arrivavano diritti al cuore, lasciandomi stupita, sospesa, senza parole, elettrizzata, coinvolta, commossa profondamente. Che attrice, che donna! Anche nel silenzio, anzi soprattutto con i suoi sguardi, raccontava mondi infiniti.

Con quale attore ti piacerebbe lavorare?

Mi vengono in mente molti attori cinematografici di oggi; posso magari dire quelli che ho seguito di più finora e che praticano fortunatamente ancora la “missione dell’attore”: Al Pacino, Robert De Niro, Gigi Proietti, Leonardo DiCaprio, Keanu Reeves, Diane Keaton, Jean Reno, Giancarlo Giannini, Meryl Streep, Woody Allen, Clint Eastwood, Kevin Spacey, Mel Gibson, Jim Carrey, Susan Sarandon, Johnny Depp, Anthony Hopkins: non sono messi in ordine di preferenza, sono semplicemente coloro che mi hanno fatto davvero sognare e che ritengo essere talenti puri e geniali.

Se dovessi fare un piccolo bilancio quali sono i momenti più significativo per te?

La nascita dei miei splendidi nipoti, il sorriso innocente e sincero di un bambino, gli occhi ridenti della gente: vorrei davvero che tutti potessere essere sereni, e vivere con dignità e giustizia. Con gioia, perché la vita è un dono inestimabile e tutti noi siamo sulla stessa barca. O almeno dovremmo esserlo. Ho un debole per le persone fragili ma al contempo forti, probabilmente perché mi rivedo in loro, e loro in me, come in uno specchio. Questa vita ha bisogno di generosità, di comunione, di fratellanza. E poi…il sorriso di un anziano, le coccole e la fiducia della mia amata famiglia, dei miei cari amici, della nonna Enza che è in quella terra magica che è la Sicilia, l’affetto di chi mi ama davvero, senza pretendere nulla in cambio. La condivisione e la nascita e ancor la rinascita: a volte mi sono sentita morire, ma poi quando mi sono rialzata, avevo integrato qualcosa di nuovo dentro me, ho potuto vedere meglio la realtà per quello che è. Mia nonna Felicetta aveva l’alzheimer e chiamava tutte le persone con il mio nome: mi amava, illimitatamente. Ho avuto nonni davvero speciali. Sento molto la vicinanza delle mie origini, un pò viterbesi, siciliane, pugliesi, toscane e abruzzesi. Ho vissuto due momenti particolarmente difficili per la salute: gli ospedali erano un ambiente familiare per me in passato. Giuro che con l’avvento della guarigione ho sentito primari non spiccicare parola a riguardo, stupiti di tutto ciò; l’ultimo mi disse questo: “Ora apri quella porta, sorridi e sii grata”. Non lo dimenticherò mai. Sono sanissima, scoppio di salute, ho 10/10, faccio arti marziali a livello professionale e ho una voglia matta di vivere! Ho fiducia in me, ora conosco il mio cuore. E ringrazio tanto tutte le persone che hanno creduto in me, nella vita, in generale. E concludo con il Mare: da bambina ero sempre sott’acqua d’estate, e lo giuro mi sentivo a casa: mi pareva che il mio respiro battesse assieme a lui, anzi sono certa che è così. Alla fine, com’è profondo il Mare!

Artisticamente, quale è l’attrice a cui vorresti somigliare?

All’unica, inimitabile, meravigliosa, viva, vera “Nannarella”, Anna Magnani! Irragiungibile, ma è la mia musa ispiratrice, senza dubbio. Grazie donna fantastica, forte, emotiva, fragile, profonda, piena di Amore e vera! Amava anche lei gli animali, soprattutto i gatti, come me.

Cosa accade nella tua vita privata?

‘E privata no? Dai scherzo. Amo profondamente Madre Terra: ho un piccolo orto officinale, grazie al quale faccio preparazioni per il mio benessere quotidiano. Per me la natura è la casa, la cura e la chiesa. Pratico il Kung Fu Wushu, stile Mantide delle Sette Stelle, un antico stile della Cina del Nord, meraviglioso è dir poco, e con Shifu Massimo Valdarchi (in qualche modo ricerco sempre l’azione). Pratico la meditazione, amo stare in solitudine magari davanti a un caldo fuoco d’inverno con un buon libro o della buona musica, e in compagnia con gente sincera. Amo leggere, ascoltare musica, scrivere poesie e prosa, amo fare trekking, fotografare e posare per bravi fotografi. Amo conoscere e condividere! E.…c’è un interesse per una persona. Se sogno il grande Amore? Da tutta la vita. Chissà. Una cosa è certa: i dettagli fanno la differenza, e i fatti sono l’unica cosa che conta.

Chi è l’attore ne sociale? Soprattutto la sua missione?

La missione dell’attore è creare la vita spirituale del personaggio, “dal di dentro” come diceva il mio maestro, ed esprimerla. Condividerla. L’attore rivive, agisce, sente, ride, piange, l’attore dà, l’attore è portatore di verità, l’attore dà sé stesso e dunque può donare anche agli altri. L’attore non accumula il suo amore, ma lo condivide. Il vero attore ti dona pezzi di sé, l’attore vero ti fa anche porre delle domande dentro di te: in fin dei conti l’arte non dà risposte, ma stimola curiosità, domande. L’attore entra in sinergia con gli altri, e gli altri assieme a lui.

Che rapporto hai con i social network?

Poiché amo la comunicazione, certamente mi muovo nei social network, ma ammetto che ogni tanto stacco da essi: mi serve il mio spazio, voglio vivere una vita più “reale”possibile.
I social sono un pò come le idee, ma la vita è la concretizzazione di queste idee.

        Ultima domanda, il senso della vita? 

Semplice: l’avrò ripetuto non so quante volte nell’intervista questo termine, ovvero l’Amore! Che è dentro ognuno di noi, e come un eco si espande. Sono grata alla vita, che è il palcoscenico e il film più bello di tutti. Grazie Cristian per questa intervista. Grazie a tutti. Buon viaggio!

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