Martina Tosi Fotomodella ed imprenditrice di sé stessa : Della mia vita ? faccio ciò che desidero

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Intervista alla fotomodella ad imprenditrice di sé stessa Martina Tosi: non ancora trentenne e a capo della sua prestigiosa agenzia di eventi “Dama” con la sua organizzazione che punta tutto all’eleganza.

 

Cosa ti ha spinto a fare la modella? Era già un tuo sogno da bambina?

Da bambina sognavo di fare la ballerina… come fotomodella ho iniziato per la verità in maniera abbastanza casuale; un amico fotografo cercava ragazze da intervistare e fotografare per realizzare un servizio per un magazine fashion, con vari stili di abbigliamento; in quel periodo ero appassionata di genere gotico ed avevo moltissimi abiti di quel genere, per cui ho accettato di posare e mi sono trovata subito a mio agio dietro l’obiettivo…successivamente attraverso il passaparola ho conosciuto altri fotografi e da lì è nato il tutto

Qual è per te in questo periodo un capo indispensabile?

Più che un capo di abbigliamento, si tratta di calzature…. in questo periodo trovo indispensabili gli stivali, ne ho moltissimi e non riesco a rinunciare ad indossarli

Quali sono i colori che indossi di più?

Negli shooting gli outfit sono sempre differenti e coinvolgono tutte le gamme di colori possibili ed immaginabili; parlando di preferenze, l’azzurro ed il blu, nelle varie tonalità, sono al vertice del mio personale gradimento.

Qual è la tua icona moda o fonte di ispirazione?

Non ho mai cercato di imitare modelle o fotomodelle famose, a mio avviso il percorso lavorativo e le scelte in ambito professionale sono unici e diversi per ciascuno di noi; come fonte di ispirazione citerei, non per la tipologia di carriera intrapresa, quella musicale, ed ovviamente con gli ovvi fattori di scala e di importanza, visto il nome che sto per fare, una cantante come Madonna, che da commessa in una catena di fast food è arrivata ad essere una star internazionale, modello quindi per la tenacia con la quale ha perseguito e raggiunto i suoi traguardi.

Che sensazioni hai provato durante il tuo primo servizio fotografico?

Come dicevo poco prima il mio primo servizio fotografico l’ho fatto quasi per gioco e si è svolto pertanto in modo molto spontaneo, senza preoccupazioni di dover dimostrare qualcosa; trovarmi dietro l’obiettivo mi ha dato da subito sensazioni piacevoli e positive, che provo anche oggi, che ho al mio attivo centinaia di shooting e ne ho fatto una professione.

Una domanda frivola; qual è il tuo outfit preferito?

Adoro indossare pantalone a vita alta con top o camicetta, ne ho decine e decine di modelli differenti, che abbino a seconda dell’occasione.

In un mondo sempre più social qual è il tuo rapporto con Instagram?

I social network, ma in questo momento Instagram in particolare, hanno un ruolo fondamentale nel mondo della fotografia e dello spettacolo ed in generale in tutto ciò che è basato sull’immagine; la velocità con cui diffondono le informazioni è impressionante, mi  permettono di conoscere migliaia di persone diverse, condividere esperienze e progetti, farmi conoscere in tutta Italia ma anche all’Estero; direi quindi un rapporto strettissimo, una vera e propria simbiosi (la mia pagina è rajartist27).

Come donna e come modella come ti definisci?

Premesso che non amo le definizioni, che non possono mai essere esaustive, mi piace identificarmi con il termine di….imprenditrice di me stessa…per aver creato con le mie forze la mia attività di fotomodella e l’agenzia Dama, di servizi ed eventi, nella quale investo molto del mio tempo e delle mie energie;  non  separerei la donna  dalla fotomodella, la determinazione e l’ambizione nel portare avanti i miei progetti, ma al tempo stesso le inevitabili debolezze, fragilità e passioni di donna, convivono tra loro nel giusto equilibrio, che mi auguro di riuscire a mantenere.

Cosa ti piace e cosa non ti piace del mondo della moda?

Mi piacciono molti aspetti di questo mondo: le continue novità, conoscere tantissime persone, cimentarsi su progetti e temi sempre differenti, viaggiare, essere al centro dell’attenzione, creare; non mi piace, cosa che peraltro penso possa succedere in qualsiasi settore, quando questi lati positivi passano in secondo piano e vengono prevaricati da interessi puramente economici o da secondi fini.

C’è un fotografo con cui vorresti lavorare?

Mi piacerebbe lavorare con lo statunitense David LaChapelle, fotografo e non solo, mi attrae il suo stile a tratti surreale e comunque sempre particolare

Modelle e fotomodelle: quanto conta l’aspetto fisico e quanto invece quello caratteriale per il successo in questo lavoro?

A mio giudizio i due aspetti pesano circa al 50%; è fuori discussione il fatto che l’aspetto fisico è fondamentale in un settore basato sull’immagine, però non è sufficiente se non si sposa con un carattere determinato ed anche in un certo senso ambizioso; se le due cose convivono a pari merito penso che le aspettative di un buon successo siano elevate.

 

Rimanendo nella moda settore quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Per il futuro, dismessi i panni di fotomodella, vorrei vedermi pienamente realizzata nel ruolo di imprenditrice alla guida di Dama, l’agenzia di cui già oggi sono titolare e che si occupa di eventi e servizi legati al mondo della fotografia, moda e spettacolo.

Ultima domanda il senso della vita?

Domanda alla quale l’uomo cerca di dare una risposta da quando è sulla terra, ma senza riuscirci, non ho quindi la pretesa di voler trovare la soluzione a questo enigma; chiuderei piuttosto con una frase che mi piace molto, che pur non rispondendo al quesito ci suggerisce forse come comportarci per dare senso compiuto alla nostra vita; ‘c’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera.’

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