Speciale Cannes L’attrice francese, premio Oscar per ‘La vie en rose’ 13 anni fa, è la protagonista femminile del film di apertura del festival ‘Annette’, un musical dove interpreta un soprano e canta in scena

The 74th Cannes Film Festival - Photocall for the film "Annette" in competition - Cannes, France, July 6, 2021. Cast member Marion Cotillard poses. REUTERS/Johanna Geron

Tredici anni fa Marion Cotillard agguantava l’Oscar con l’interpretazione di Edith Piaf ne La vie en rose, ruolo pieno di sfide, trasformazione fisica ma di una cosa non si era dovuta preoccupare: la voce che era quella della grande cantante francese. Ora invece nel musical Annette, che ha inaugurato ieri sera il festival di Cannes, firmato dal controverso autore francese Leos Carax (Holy Motors, Gli amanti del Pont-Neuf) la voce è la sua. Non solo: l’attrice ha dovuto cantare in scena come in un vero musical teatrale perché l’intero progetto, che vanta la collaborazione dei fratelli rock Ron e Russell Mael ovvero gli Sparks, si basava proprio sull’idea della presa diretta.

 

Cannes 2021, è ‘Annette’ di Leos Carax ad aprire la 74esima edizione del festival

“Mi sono preparata al mio massimo – racconta l’attrice, 46 anni – la specificità di questo musical è il fatto che tutte le canzoni sono state registrate dal vivo, mi sono molto allenata. Normalmente si registra in studio i brani e poi si va sul set per recitare: qui invece con la presa diretta è stato tutto più complicato perché ogni movimento del corpo modificava la voce. Mi sono allenata muovendomi, piegandomi, correndo, spostandomi, tutto mentre cantavo. È un modo incredibile di lavorare: puoi esplorare attraverso dei piccoli incidenti come non riuscire a respirare per qualche momento, ed è stato interessante dal punto di vista creativo”. L’attrice non nasconde che ci sono stati momenti difficili: “Soltanto una volta mi sono rifiutata di fare una scena: dovevo camminare con i tacchi di trenta centimetri su una piccola passerella e cantare, avevo il terrore che sarei caduta e mi sarei rotta una gamba ma a parte questo abbiamo fatto tutto quello che Leos ci chiedeva: anche cantare fumando”.

 

Il cast di ‘Annette’ ieri sera sulla Montée de Marche 

 

Il film racconta l’amore tormentato tra Henry (Adam Driver), un comico con un rapporto problematico con il suo pubblico e Ann, una cantante lirica di consolidato talento. Cantano, ballano, si amano, la loro storia è scandidata dalle foto paparazzate di un sito di gossip, il fidanzamento, le nozze, l’attesa del loro primo figlio. La loro vita cambia con la nascita di Annette, una bambina molto speciale che nel film è un pupazzo mosso da abilissimi burattinai.

All’incontro con la stampa manca Adam Driver, che del film è anche produttore, ieri sera pare che dopo il tappeto rosso abbia disertato la première con la giustificazione che la sua assenza porta bene al film. Al personaggio di Driver è affidata la parte più tormentata dalla relazione: uomo insicuro, con problemi di alcolismo, tormentato dalla creatività e dalle crisi professionali arriva ad essere violento. “Ho vissuto l’esperienza di essere riconosciuto per il proprio lavoro ma quel bisogno è ancora in me. È stata una grande domanda nella mia vita personale: perché abbiamo bisogno di essere guardati, ascoltati, amati da così tante persone che non conosciamo nemmeno? E come questo può costruire il tuo senso di fiducia in un certo senso, ma anche come può distruggerti, specialmente quando non hai abbastanza amore per te stesso.- commenta Marion Cotillard – Abbiamo visto molte celebrità crollare sotto il peso della propria immagine. Avere di fronte a te lo specchio rappresentato da così tante persone che ti amano, può metterti in una situazione in cui non funziona per te”. E a proposito di immagini l’attrice è stata presa di mira sui social per la prima mise indossata a Cannes ieri pomeriggio portava dei calzoncini aderenti che sembravano leggins da ciclisti.

 

Marion Cotillard primo photocall 

 

Marion Cotillard ha parlato della scoperta della musica lirica: “Non mi era molto familiare, proprio per la preparazione di questo film sono stata all’Opera per la prima volta in vita mia. Da ragazzina, verso i quindici anni, mi ero innamorata del personaggio di Carmen perché avevo visto il film, ma entrare per la prima volta a teatro è stato un vero choc. Non so neppure spiegare le emozioni che quelle voci mi hanno provocato, quello che fanno i cantanti d’opera è qualcosa di straordinario: le sensazioni che provano in scena modificano la loro intonazione e producono nello spettatore un qualcosa di straordinario. I più talentuosi sono capaci di cantare piangendo, noi ci siamo limitati a cantare fumando come Leos Carax ci ha chiesto”.

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