Basta filtri e App: anche su Instagram è arrivata la realtà e le vip si mostrano al “naturale”

Sorrisi da copertina, pose da modella navigata, location da sogno e like a profusione. C’era una volta il patinato mondo delle influencer, creature quasi leggendarie che, oltre a essere perennemente in forma, frequentavano solo sfilate, eventi glamour e coloratissimi luoghi esotici. Ma in tempi di boom delle Stories pubblicate in tempo reale e viralissimi hashtag #bodypositive, nemmeno Instagram sembra più essere quello di una volta. E sono proprio loro, le proprietarie degli invidiabili profili a gridare a gran voce che no, non è tutto oro quel che luccica.

IL RETROSCENA
Avevamo appena cominciato ad accettare il concetto che, per ogni foto degna di essere condivisa, decine di scatti sbagliati finivano cestinati senza pietà. Ora le influencer escono allo scoperto e ci tengono a far sapere che anche loro sono ragazze come le altre (con relative imperfezioni) e che è – quasi tutta – questione di luce, pose giuste, filtri sapientemente utilizzati. Insomma, vita reale batte Instagram 1 a 0. Un’inversione di tendenza cominciata al grido di «fermiamo il body shaming» quando Chiara Ferragni è stata presa di mira per la sua forma fisica durante l’addio al nubilato social a Ibiza. A chi si è sentito in dovere di criticarla, lei ha risposto candidamente «datemi tempo, ho avuto un bambino 4 mesi fa». Rachel Zeilic, very important person nel business che unisce moda e influencer, nonché invitata al week end prematrimoniale, ha condiviso un suo scatto senza trucco e senza inganno che ha avuto l’effetto di una picconata al dorato mondo di Instagram.

«Bisogna aiutare le persone a capire che ciò che appare sui social non è vita reale – ha detto a Forbes – Le influencer hanno accesso a un serie di risorse per creare una versione di fantasia delle loro vite». Solo l’inizio di una discesa in campo che ha coinvolto nomi del mondo dello sport, della tv, dello spettacolo: Serena Williams, mamma da poco meno di un anno, su Instagram indossa capi della sua nuova collezione con la didascalia «sì, anch’io ho la ritenzione sulle gambe» mentre Chrissy Teigen, modella statunitense e moglie del cantante John Legend, condivide con i suoi 10 milioni di follower un video delle smagliature post parto. Tutto ciò mentre la modella Ashley Graham rompe il tabù di Photoshop pubblicizzando la sua linea di costumi senza l’ombra di un ritocco al suo fisico curvy. L’ultima parola poteva solo essere quella della regina del pop Beyoncé che, protagonista (quasi struccata) del leggendario numero di settembre della rivista Vogue, rivela: «Nella mia ultima gravidanza sono arrivata a pesare 100 chili. E mi sento molto più sensuale ora di quando avevo 20 anni». Le star di casa nostra non sono da meno: se Emma Marrone, tra una foto in costume e l’altra, scrive su Instagram che «sono le imperfezioni a fare la differenza», Elena Santarelli risponde ai fan che anche lei ha la cellulite ma sa «come fare le foto». E la rivincita della normalità diventa l’ispirazione per tutte le ragazze e donne che, a forza di frequentarli, non si sentono all’altezza.

PRIMA E DOPO
Tanto che c’è chi, come Sara Puhto, ventunenne finlandese da 325mila follower, si è lanciata in nell’audace impresa Instagram contro realtà: ogni post è doppio per dimostrare che basta una posa leggermente diversa a far scomparire qualsiasi difetto per un effetto da rivista di moda. Ma la tendenza, come tutte quelle che riguardano il mondo dei social, può diventare estrema il tempo di un clic. «Ormai hanno più successo le fotografie peggiorative: ognuno cerca di accentuare i propri difetti – spiega la personal trainer milanese Carlotta Gagna (su Instagram traininpink) – ma questo toglie ogni speranza a chi, magari, sta cercando di migliorarsi».
Certo è che quest’ultima tendenza sembrerebbe andare contro gli interessi degli stessi influencer, che sul mondo finto dei social hanno costruito un business. A chi verrebbe in mente di provare uno shampoo se la chioma della testimonial non fosse all’altezza?Il sospetto è che tutta questa voglia normalità sia solo l’ennesima strategia di marketing.

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