Esce su exitostyle.com la cover di Giorgia campanile

Cosa l’ ha spinta a fare la modella? Era già un suo sogno da bambina?

Sono sempre stata abbastanza esibizionista, diciamo che avevo il “vizio” di farmi tanti selfie durante il giorno, infatti i miei amici mi avevano soprannominata “la regina dei selfie”. Non conoscevo il mondo fotografico, ma 8 anni fa conobbi un ragazzo che possedeva una canon e da lì, per gioco, iniziammo a scattare, per mettermi alla prova e vedere come reagivo davanti ad una macchina fotografica. E devo dire che reagii molto bene tant’è che iniziai a pubblicizzarmi con gli scatti fatti e a lavorare in tf con altri fotografi.

Da bambini si hanno tanti sogni, ma mai idee chiare di ciò che si vuole fare da grandi. Ho iniziato ad avere delle idee chiare a 19 anni, quando sono venuta a vivere a Roma. Sognavo di diventare o un carabiniere o una fotomodella, per varie vicende successe sono riuscita a realizzarne uno.

 

Qual è per lei un capo indispensabile in questo periodo?

Sono una ragazza abbastanza freddolosa, essendo del sud, non sopporto le basse temperature, quindi il capo senza il quale non potrei vivere in questo periodo indubbiamente è il maglione.

Quali sono i colori che indossa di più?

Nel mio armadio prevalgono prettamente tre colori: il nero, il bianco e il marrone (con tutte le sue sfumature), perché sono colori facili da abbinare e non sono appariscenti, però confesso che ultimamente mi sto avvicinando al rosso e a tutte le sue sfumature. Per quanto possa sembrare un controsenso dato il mio lavoro, nella mia vita privata non amo essere appariscente, anzi, più passo inosservato e meglio è.

Qual è la sua icona di moda o fonte di ispirazione?

Bella domanda. Come ho detto prima è iniziato tutto per gioco, una sfida con me stessa, ma se devo dire qual è la mia fonte di ispirazione, posso nominare Coco Chanel e tre top model per cui stravedo: Adriana Lima, Alessandra Ambrosio e Candice Swanepel.

Che sensazione ha provato durante il suo primo servizio fotografico?

Mi sono divertita tanto, era una situazione nuova ed emozionante. In verità, è la sensazione che provo ogni volta, perché i servizi fotografici non sono sempre uguali, può cambiare il luogo, il fotografo, il genere, il progetto ecc.

Una domanda frivola. Qual è il suo outfit preferito?

Domanda interessante. Faccio prima a dire cosa non amo indossare: i tacchi, sono una tortura indescrivibile. A parte gli scherzi, in generale preferisco vestire casual, jeans/pantalone e t-shirt, ma con un tocco di eleganza, sempre. Se ovviamente la situazione necessita un outfit elegante non ho problemi ad indossare un vestitino.

In un mondo sempre più social qual è il suo rapporto con instagram?

Beh, io con instagram ci lavoro, quindi senza questo social non saprei come fare.

Come donna e come modella come si definisce?

Tante volte mi hanno chiesto questo. Posso dire che sono forte e altruista, però posso riportare un commento di una persona molto cara a me, sono l’idea di Donna, colei che nel momento del bisogno ha il coraggio per sé e per gli altri, colei che nel bene e nel male dice le cose come stanno nonostante le ipotetiche conseguenze che ci possano essere dopo, colei che non ha bisogno di nessuno ma allo stesso tempo in alcuni momenti ha bisogno di dolcezza, colei che ti dona il suo cuore e la sua anima e si fa in 4 per renderti felici, ma se viene tradita ti cancella dalla sua vita.

Come modella, posso sempre riportare un commento fatto dai fotografi con cui ho lavorato: sono umile e mi metto sempre in discussione per migliorare.

Che importanza da ai social network?

Siamo nel 2019 siamo una società tecnologicamente evoluta, senza internet e di conseguenza senza i social ci sentiamo persi. Però mi ricordo che quando ero piccola e avevo il famoso 3310 si viveva meglio, si dialogava di più, non si aveva paura di affrontare una persona faccia a faccia. Ora la vita è troppo semplice dietro ad una tastiera sono tutti leoni, ma quando si trovano faccia a faccia con le persone sono agnellini e sono impediti nel socializzare. Mi dispiace che si è persa l’abitudine di mandare una cartolina o una lettera, era molto emozionante riceverle e mandarle, perché ci mettevi sempre un qualcosa di tuo.

Cosa le piace e cosa non le piace della moda?

Come tutti gli ambiti lavorativi, anche la moda ha i suoi pro e contro. Come pro potrei dire che la moda ti dà la possibilità di formare un carattere molto forte, perché è un’ambiente molto competitivo, come contro potrei dire che chi ci lavora sta perdendo un po’ il vero concetto di questo mondo e il fatto che chiunque ci possa entrare sta garantendo questo risultato. Penso che non tutti siamo portati per questo mondo.

C’è un fotografo con cui vorrebbe lavorare?

Avrei voluto lavorare con Helmut Newton, i suoi scatti mi incantano ogni volta. Purtroppo ora si è perso il concetto di fotografia, ora tutti si sentono fotografi solo perché possiedono una canon eos 2000d o una nkon d5600, non scattano perché sono realmente appassionati o perché amano la fotografia, tanti scattano per altri motivi che non starò qui a precisare.

Modelle e fotomodelle: quanto conta l’aspetto fisico e quanto invece quello caratteriale per il successo in questo lavoro?

Iniziamo col dire che sono due ruoli, tecnicamente, diversi, la modella è colei che sfila principalmente indossando prototipi di abiti da manichino e catalogo e per questo le vedremo senza curve e magrissime, la fotomodella è colei che posa e deve avere la capacità di emozionare in ogni sua foto con il fisico, con i suoi gesti e con le sue espressioni.  Partendo da questo presupposto, la modella necessariamente deve rispettare determinate misure di altezza, vita ecc. mentre noi fotomodelle necessariamente dobbiamo avere un carattere che sia portato a recitare e che sia completo a 360°, perché se si è spocchiosi non si riesce a creare quella giusta sintonia tra fotomodella e fotografo, per cui esce un lavoro pessimo. Il problema della fotografia è che immortala tutto ciò che noi stiamo provando e se in quel momento siamo indispettite per una cosa successa, dalla foto si nota. E comunque il carattere, indipendentemente dal lavoro, serve nella società odierna, perché viviamo in un mondo fatto di lupi che al sol odore di sangue sbranano.

Rimanendo nella moda settore, quali sono i suoi progetti per il futuro?

Se dovessi continuare in questo settore, ho in mente di aprirmi un’agenzia che si occupi non solo di moda ma anche della movida. Non posso dire altro riguardo a questo argomento.

Se, invece, dovessi cambiare per motivi fisici o per amore o per altro, penso che mi aprirei un negozio con il mio marchio.

Ultima domanda: il senso della vita?

Allora nella mia vita ne ho passate tante, ci sono stati momenti belli e momenti brutti, ho imparato che nella vita devi sapertela cavare sempre da sola, perché per quanto si possa dire ma ci sono gli amici e la famiglia, noi siamo soli. Nella vita non devi mai smettere di credere in te stesso, anche se vedi il buio davanti e intorno a te. Penso, inoltre, che la vita è una sola ed è un dono raro, che va vissuto a pieno, sensatamente, senza avere rimpianti e senza rinfacciare il bene che si è fatto.

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