“Sensuale Settembre: Svelando l’Eleganza con Benedetta Migliorati, Icona di Moda di Spicco”

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Nel mondo affascinante dell’arte e dell’espressione personale, vi è una figura che ha catturato l’attenzione di tutti, unendo grazia e forza in un equilibrio perfetto. Benedetta Migliorati, ginnasta emergente e nuova icona di stile, sta dimostrando che l’arte del movimento può fondersi splendidamente con l’eleganza del mondo della moda.

In questa esclusiva intervista, abbiamo avuto il privilegio di immergerci nel mondo di Benedetta, scoprendo le sfide e le ispirazioni che guidano la sua straordinaria carriera nella ginnastica e come queste influenzano il suo rapporto con la moda. Da acrobazie sorprendenti a outfit sorprendenti, Benedetta ci offre un’istantanea affascinante di come il suo impegno nel raggiungere l’eccellenza sportiva si intrecci magistralmente con il suo amore per lo stile distintivo.

Attraverso questa intervista, esploreremo come Benedetta Migliorati sta diventando una voce unica nell’universo della moda, dimostrando che la determinazione e l’arte possono convergere per creare un mix affascinante di grazia e glamour. Preparati a immergerti in un mondo di movimenti eleganti e stile senza sforzo mentre ci addentriamo nel viaggio di Benedetta tra il tappeto e il mondo della moda.

 
 
 


Benedetta Migliorati

 Da quanto tempo pratichi ginnastica artistica?

 Ho cominciato in una piccola società di paese all’età di 5 anni. Oggi ne ho 21 anni e vivo praticamente in palestra da 16 anni.

2.      Qual è stata la tua motivazione per iniziare ginnastica artistica?

Ho iniziato per gioco, ero instancabile e non stavo mai ferma, così mia mamma ha deciso di farmi provare ginnastica artistica. Per tutto il tempo delle scuole elementari ho praticato anche altre attività: danza, nuoto, pianoforte. Presto però la ginnastica ha iniziato a richiedermi sempre più impegno e ho deciso di dedicarmi solo a questo sport.   Non credo di averla scelto io, ad oggi posso dire che forse è la ginnastica che ti sceglie, e ogni ginnasta lo sa.

3.      Qual è stato il tuo momento più emozionante nella ginnastica finora? 

La cosa bella di questo sport è che non esistono momenti più emozionanti di altri: la ginnastica è un’emozione unica, sempre e costantemente. Da quando ne ho memoria mi ricordo ogni singolo momento passato in palestra, negli spogliatoi, nei campi di gara, tutto.

Come in tutte le cose ci sono gli alti e i bassi: all’inizio lo fai per gioco, ti diverti, ti piace. Poi un giorno ti svegli e ti rendi conto non puoi più farne a meno e non riesci a smettere, è come una droga. Non importa se le emozioni fanno paura, sono gradi o piccole, la vuoi vivere.

Momenti intensi che porterò sempre nel cuore sono sicuramente l’oro al volteggio ai campionati nazionali junior 2015, la mia prima serie A nel 2017 e il mio 5° posto al corpo libero alla finale nazionale gold di quest’anno. Anche gli incontri internazionali sono sempre molto emozionanti.

 

4.      Qual è il tuo attrezzo preferito?

Il mio attrezzo preferito è il corpo libero. Mi piace perché rappresenta al massimo questo sport: è forza, potenza, velocità ma anche eleganza, espressività, bellezza. Non è solo tecnica, è anche anima. Mi piace molto anche la trave, per gli stessi motivi.

 

5.  Come ti prepari mentalmente prima di una competizione importante?

Prima di una competizione la tensione è generalmente molto alta, il che a livello mentale non è sempre così facile da gestire. Personalmente io vivo bene le gare, mi piace mettermi alla prova e cercare di superare i miei limiti. Prima di una competizione ascolto la musica, mi aiuta a distrarmi e a non pensare troppo a quello che devo fare. Quando entro in campo gara, però, concentro tutte le mie energie su quello per cui mi sono allenata e una volta aperta la gara me la godo senza troppe preoccupazioni e paranoie (non è superficialità, è leggerezza!).

 

6.      Qual è l’elemento o la routine che hai imparato con maggioranza difficoltà?

La trave e le parallele sono gli attrezzi sicuramente più difficili, gli elementi sono molto complessi e un po’ di sana paura c’è per ogni cosa. Non scorderò mai la paura che ho provato la prima volta che ho fatto flic teso a trave!

 

7.      Hai un ginnasta o una ginnasta a cui ti ispiri?

Ginnaste cui mi ispiro ce ne sono diverse, dall’eleganza russa alla potenza statunitense. Esempio unico per tutti è sicuramente la nostra Vanessa Ferrari. Non la ammiro solo dal punto di vista tecnico (pacifica la sua capacità!), ma la ammiro personalmente perché incarna la passione per uno sport che è per tutte noi ginnaste qualcosa di vitale. La sua dedizione, la sua costanza, la sua forza rappresentano tutto l’amore che noi ginnaste “comuni” non riusciamo forse a comunicare agli altri, ma è quello che ognuno di noi nutre dentro di sé per questo sport.

 

8.      Cosa ami di più della ginnastica artistica? C’è qualcosa che trovi sfidante?

Della ginnastica mi piace tutto: dagli alti ai bassi, dall’infortunio alla vittoria, dalla delusione alla gioia, dalla paura di non farcela alla convinzione di potersi rialzare ancora una volta. Quello che amo è che ti insegna una cosa che le contiene tutte: lottare per quello in cui credi: lavorare sodo, sudare, piangere senza mai perdere la forza di crederci, senza mai perdere di vista l’obiettivo. Questa è la sfida. Non riuscirei ad immaginare la mia vita senza la ginnastica.

9.      Come mantieni l’equilibrio tra allenamenti intensi e il resto della tua vita?

Mantenere l’equilibrio è la cosa più difficile. La ginnastica ti dà tanto, ma ti prende anche tantissimo, in tutti i sensi: amici, tempo, vita sociale. Di mattina vai a scuola, di pomeriggio ti alleni e di notte studi, nessuno sconto. Questa è la sfida.

Personalmente ci ho sempre tenuto molto alla scuola, per me è sempre stata al primo posto: ho frequentato il liceo scientifico ad indirizzo sportivo e oggi studio giurisprudenza alla statale di Milano. Ammetto che non è facile tenere ad alti livelli entrambe le cose, i sacrifici sono immensi.

 

10.  Quali sono i tuoi obiettivi futuri nella ginnastica artistica?

 La ginnastica mi ha dato tutto quello che potevo desiderare, penso di non poterle chiedere di più. Confesso che quest’anno è stata molto dura per me conciliare lo studio di giurisprudenza (a Milano) con gli allenamenti (a Brescia) per il campionato nazionale di serie A. Pensavo, infatti, di chiudere la mia carriera ad alto livello con l’ultima di campionato.

Tuttavia, nonostante penso di non poterle chiedere di più, sento forse di doverle io ancora qualcosa… ci vediamo l’anno prossimo!

        Cosa fai per prevenire gli infortuni e mantenerti in buona forma fisica?

Prevenire gli infortuni è importante in tutte le discipline, ma penso che nella nostra sia una vera sfida continua. In palestra sono seguita dal mio preparatore atletico e tecnico Franco Cerizzi: curare la preparazione delle atlete, dosare i carichi e i momenti di scarico è fondamentale per prevenire infortuni e essere sempre al meglio della forma fisica.

Fuori dalla palestra, invece, il dottore fisioterapista Francesco Izzo mi segue personalmente da sempre con la sua professionalità. Ho fatto anche un percorso sulla respirazione per ottimizzare la performance con il campione di apnea e coach di respirazione Mike Maric. Anche l’alimentazione e il riposo sono fondamentali.

 

12.  Qual è il tuo esercizio o routine preferito da guardare o eseguire?

Da eseguire sicuramente trave e corpo libero. Da vedere mi piacciono tutti (anche quelli della maschile).

 

13.  Come ti senti quando sei sulla pedana durante una competizione?

Quando sono in pedana è tutto molto strano: da un lato sento l’energia del pubblico, dall’altro non appena “saluto” (gergo con cui indichiamo la presentazione alla giuria prima di partire con l’esercizio) non sento più niente, mi chiudo nel mio mondo e inizio. Mi sento bene, è una sensazione indescrivibile, bellissima.

 

14.  Hai qualche superstizione o rituale prima di una competizione?

Sì, sono abbastanza superstiziosa: mangio sempre le stesse cose (solitamente gareggiamo di mattina/primo pomeriggio quindi sempre la stessa colazione) e ascolto sempre le stesse canzoni. 

 

15.  Come gestisci la pressione e lo stress nelle situazioni di competizione?

 Se ho qualche preoccupazione cerco sempre di parlarne con qualcuno: mamma, sorella, compagne, allenatori. È importante essere tranquilli a livello mentale per potersi concentrare sulla parte tecnica e di gara vera e propria. Ascolto spesso la musica prima delle competizioni perché mi rilassa e mi aiuta a distrarmi quanto basta.

 

16.  Hai mai avuto un momento in cui hai pensato di mollare, e come hai superato quel sentimento?

Ovviamente sì. Arrivi a un certo punto in cui ti chiedi se ha senso, se ha senso sacrificare così tanto, se non ti stai perdendo un pezzo di vita, se ne vale la pena. E questo punto arriva per tutti, prima o poi. Sono grata alla mia famiglia e soprattutto a mia mamma per essermi stata vicina più di altri in questi momenti, per avermi sempre sostenuta, capita, aiutata e incoraggiata a lottare per quello in cui credo. Sono molto fortunata e senza di lei non sarei mai riuscita ad arrivare fino a qua. Grazie mamma, ti amo.  Un consiglio che do a tutte le ragazzine che hanno questi momenti di crisi è di non scegliere mai “per gli altri”, ma di scegliere sempre “per sé”: se avete un sogno voi avete il diritto (e il dovere) di difenderlo ad ogni costo e di crederci fino all’ultimo, senza farvi influenzare.

 

17.  Come coinvolgi la tua famiglia e gli amici nel tuo percorso di ginnastica artistica?  

La mia famiglia è da sempre coinvolta in questo sport. I miei genitori e mia sorella mi hanno sempre sostenuta nel percorso. Il supporto della famiglia è fondamentale: la fatica è tanta e noi ginnaste iniziamo da piccoline.  Mia mamma mi ha sempre accompagnata agli allenamenti. Nel 2012 ho iniziato ad allenarmi a Lodi e dal 2016 a Brescia e lei mi ha sempre seguito, ogni singolo giorno, avanti e indietro. Il sacrificio non è mai solo di noi ginnaste, è sempre anche dei nostri genitori. E non mi riferisco solo all’impegno fisico, ma anche e soprattutto al sostegno psicologico e mentale che questo sport richiede, alla pazienza, alla dedizione, alla condivisione di sofferenze, dolore, infortuni, “fallimenti” e tanto altro. Di contro, credo insegni molto anche a loro.

 

18.  Qual è la cosa più divertente o stravagante che ti è successa durante un allenamento o una competizione?

Ce ne sono decisamene troppe: non saprei davvero da dove iniziare. Una volta alla fine di una gara internazionale in Portogallo, una giudice francese mi ha fatto chiamare perché preoccupata di farmi sapere che se avessi tenuto nelle competizioni italiane gli orecchini che indossavo mi avrebbero penalizzato. È stata gentile!

 

 

19.  Cosa pensi che la ginnastica artistica ti abbia insegnato al di fuori della palestra?

Quello che ti insegna la ginnastica te lo porti dentro e fuori per sempre. Mi ripeto: ti insegna la disciplina. Ti insegna ad avere la forza di continuare a lavorare per il tuo obiettivo anche quando non ne hai più. Ti insegna che anche quando credi di non farcela, puoi sempre.

 

20.  Quali sono i consigli che ti piacerebbe dare a chiunque voglia iniziare a praticare la ginnastica artistica?

La ginnastica è molto più di una medaglia, di un’olimpiade o di un buon esercizio. La ginnastica è un piccolo grande mondo che annulla tutti gli altri e dove ogni giorno provi a superare i tuoi limiti e a vincere le tue paure. La ginnastica ti rende forte, ti senti invincibile.

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