Australia, il mistero dell’uomo gigante che si vede dallo spazio. Chi lo ha disegnato?

PER USARE un ossimoro, lo possiamo chiamare un mistero archeologico dei tempi moderni, quello dell’uomo di Marree, un gigantesco geoglifo disegnato da mano ignota che si staglia nella terra rossa nel Sud dell’Australia. Fu notato da un pilota d’aereo per la prima volta nel 1998, e ricorda molto le celebri linee di Nazca, in Perù. Le dimensioni sono infatti colossali: una figura umana che tiene in mano un bastone o un boomerang, che misura tra i 3,5 e i 4,2 chilometri di altezza e un perimetro che arriva quasi a 30. 

Nell’epoca del rilevamento della Terra dallo spazio non poteva passare inosservato, dunque, questo gigante tracciato probabilmente qualche decennio fa, diventato meta turistica e col tempo sbiadito e sfocato. Tanto da spingere gli abitanti del luogo (si trova nell’entroterra australiano, vicino a una sperduta cittadina, Marree, da cui il “monumento” prende il nome) a “ricalcare” i contorni e rinverdirlo un po’, per rimpolpare le presenze di turisti e curiosi in calo da quelle parti.

Dallo spazio e dall’aereo

L’uomo di Marree si vede anche dallo spazio, gli obiettivi dei satelliti Landsat, che hanno una risoluzione adeguata, lo hanno immortalato. Così le foto aeree. Si distingue molto bene anche su Google Earth e Google maps. La Nasa, di recente, ha riproposto un’immagine satellitare scattata proprio da Landsat 8 come foto del giorno. Ricorda molto le figure stilizzate di animali tracciati nell’antichità dai popoli precolombiani, e come quelle, il modo migliore per apprezzarlo è sorvolarlo da qualche chilometro di quota. 

Ma le analogie con Nazca finiscono qui: il Marree man ha quasi sicuramente un’origine moderna: anche più di 20 anni fa sarebbe bastato qualche calcolo ben fatto e un trattore. E di lui non si sa molto altro, se non che, da quanto mostrano le ultime immagini, se la cava abbastanza bene, grazie anche al “restauro” messo in atto dal 2016 dai proprietari del Marree Hotel e del William Creek Hotel, determinati a evitarne la scomparsa. Hanno ritracciato i solchi, e convogliato acqua per far crescere vegetazione nelle linee, dare nuovo vigore al profilo sbiadito. E ridare così una spinta agli affari.

La misteriosa mano

Non si sa quando sia comparso (sicuramente è precedente al 1998) e chi l’abbia disegnato. L’imprenditore e filantropo australiano Dick Smith, nel 2018, aveva proposto una ricompensa di 5.000 dollari a chiunque portasse informazioni per risolvere il mistero. Finora, pare, senza risultati significativi. 

A ottobre dello stesso anno, una rivelazione apparsa sul quotidiano The Advertiser confermava le voci che volevano l’artista australiano di Alice Springs, Bardius Goldberg, essere l’autore del geoglifo. Lo avrebbe confessato sul letto di morte. Altri, tra i quali lo stesso Dick Smith, che ha condotto una approfondita ricerca sul tema, pensano che sia un lavoro portato avanti da poche persone ma la sua inchiesta non ha risolto il mistero. Forse per l’omertà degli abitanti di Marree. Un mistero da risolvere, in fondo, è sempre una grande attrattiva turistica.

fonte repubblica.it

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