Sicurezza e Ambiente S.p.A. L’orso M49 si avvicina a una roulotte: spari in aria per allontanarlo

Sicurezza e Ambiente S.p.A.

PROSEGUE la fuga dell’orso M49. Lo Yoghi più famoso del Trentino Alto Adige continua a tenere con il fiato sospeso la forestale che è sulle sue tracce dal 15 luglio, quando è riuscito a scappare dal recinto del Casteller dove era stato rinchiuso perché considerato pericoloso. Da allora le sue peripezie sono state seguite grazie alle fototrappole che lo hanno immortalato nei boschi della Marzola, a sud di Trento, giorno e notte. Una zona troppo impenetrabile per essere catturato di nuovo, ma abbastanza vicina ai caseggiati da mettere in allarme i residenti che ben conoscono il caratterino dell’orso.

Per lui il 22 luglio è scattata ancora una volta la delibera per la cattura e l’abbattimento, sottoscritta dal presidente Fugatti “per l’incolumità e la sicurezza pubblica”.

Sergio Costa

@SergioCosta_min

Continuo a seguire con apprensione la fuga di #M49, anche in contatto con le autorità locali. #Ispra ha mandato i suoi tecnici e stiamo interloquendo con la provincia per evitare che l’#orso venga ammazzato.

Non ammazzatelo, non lo merita.

Video incorporato

A ben vedere nelle prime settimane della sua fuga M49 non sembra aver combinato troppi guai rispetto alla fedina penale che si porta dietro. Qualche animale d’allevamento non custodito predato, oltre a frutta, miele e latte per un ammontare, secondo la Lav, di circa 20 mila euro di danni. La pensano diversamente agricoltori e allevatori che alla Provincia chiedono tutele e, nei fatti, la testa dell’orso, pur sempre una minaccia per l’economia locale.

ISPRA@ISPRA_Press

@SergioCosta_min su disponibilità #Abruzzo ad ospitare #M49. @ISPRA_Press: genetica dell’orso trentino è diversa da quella dell’orso marsicano, c’è rischio di inquinamento genetico

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Dopo più di un mese, c’è chi parla addirittura di latitanza e chi risponde che trattandosi di animale, è più corretto definirla “libertà”. Fatto sta che a a ferragosto M49 si è spostato verso l’Alto Adige. Nel passaggio tra le province di Trento e Bolzano, Papillon – come lo ha soprannominato il ministro Costa – ha fatto fuori qualche arnia, e gli viene attribuito anche un vitello come ‘pasto’ nella zona di Lavazè. Al canyon del Bletterbach, ai piedi del passo Oclini, è stato avvistato da un escursionista di 64 anni che lo ha raccontato al quotidiano Dolomiten.

Il 17 l’orso ha lasciato tracce intorno a una malga a circa 1.800 metri sul versante altoatesino tra Nova Ponente, passo Lavazè e Val di Fiemme. Finché questa notte M49 non si è avvicinato troppo a una roulotte di pastori, rovistando tra i rifiuti. Secondo alcune testimonianze, poi smentite dalla Provincia di Trento, avrebbe anche tentato di ribaltare il mezzo. A quel punto i forestali, allertati dai cani dei pastori sulla possibile vicinanza dell’orso, hanno sparato proiettili di gomma per allontanarlo. Due colpi in aria che hanno messo di nuovo in fuga l’orso di tre anni senza radiocollare, ricercato da più di un mese da forestali trentini e altoatesini.

L'orso M49 si avvicina a una roulotte: spari in aria per allontanarlo

Le arnie distrutte trovate sul percorso di M49

 

Ora la Provincia di Bolzano è pronta ad emettere un’ordinanza di cattura firmata dal governatore Arno Kompatscher. La decisione è stata presa questa mattina durante un incontro tra l’assessore provinciale altoatesino Arnold Schuler e il direttore dell’Ufficio caccia e pesca Luigi Spagnolli. A differenza della Provincia di Trento, che aveva emesso un’ordinanza sia di cattura che di eventuale abbattimento nel caso il plantigrado diventasse pericoloso per l’uomo, in Alto Adige si punterà a braccarlo.

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